Patologie oculari congiuntiva e terza palpebra

La congiuntiva è una mucosa molto sottile che ricopre la suerficie interna delle palpebre, il fornice e poi si porta sul globo oculare.

Congiuntiviti

nel cane e nel gatto è una situazione fisiologica nei primi 10-15 giorni dopo la nascita, se si dovesse protrarre per più tempo assumerebbe però una connotazione patologica. Rara nel cane, è frequente nei gattini con infezioni virali nei primi 10-15 giorni postnascita, a causa della presenza di essudati si formano delle aderenze tra le palpebre che ne impediscono l’apertura.

Virali

da Adenovirus Canino, Cimurro, Herpes Virus felino (oltre a una forte congiuntivite può dare ulcere dendritiche corneali e una sintomatologia respiratoria). Nei gattini in particolare posssiamo trovare erosioni congiuntivali e successive aderenze congiuntiva cornea oppure congiuntiva-terza palpebra.

Chlamidiosi

in questo caso la congiuntiva appare notevolmente infiammata e ispessita, inizia come monolaterale e poi diventa bilaterale nell'arco di cira 5-7 giorni (in altre specie come il cavallo può dare anche cheratite).

Congiuntiviti batteriche

anche in questo caso inizia come monolaterale per poi passare bilaterlae con la presenza di essudato mucopurulento (può colpire anche pecore e capre, specie nelle quali può dare una sintomatologia anche sistemica).

Cilia Ectopiche

possono essere suddivise in acute e croniche. Le acute insorgono in modo improvviso e solitamente sono caratterizzate da una chemosi congiuntivale diffusa che può espandersi anche alle palpebre (blefarite). La diagnosi eziologica andrebbe fatta tramite cistologia o tamponi congiuntivali e nel frattempo iniziare una terapia ad ampio spettro. Per quanto concerne le croniche è sempre consigliato valutare al qualità del film lacrimale e nel frattempo iniziare un processo di diagnostica differenziale.

Congiuntiviti micotiche

sono patologie rare nel cane e nel gatto, molto più diffuse in climi tropicali e subtropicali. Nel cavallo tali patologie sono più frequenti e spesso possono portare a delle cheratiti. La diagnosi anche in questo caso è su base citologica.

Congiuntiviti allergiche-immunomediate

Sono una forma di congiuntivite spesso sovradiagnosticata. La sintomatologia è caratterizzata da moderata infiammazione e da frequente prurito. La diagnosi consiste nella valutazione istologica associata magari a delle prove allergiche.

Patologie terza palpebra

Eversione della terza palpebra

Consiste nella rotazione anteriore (verso l'esterno) del margine della terza palpebra, più diffusa tra le razze canine di grande taglia e nel gatto Burmese, non si sa ancora se sia su base ereditaria. La diagnosi viene effettuata alla visita clinca e, se riscontrata a pochi mesi di età, si può attendere finchè il soggetto non sia giunto a pieno sviluppo; nel caso la patologia sia ancora presente si procede con l'asportazione chirurgica della porzione di cartilagine everta.

Margine della terza palpebra non pigmentata

il margine libero di una o di tutte e due le terze palpebre risulta non pigmentato. Il cane viene portato alla visita per una presunta irritazione congiuntivale che è molto più che apparente che reale.

Prolasso della ghiandola della terza palpebra (occhio a ciliegia)

malattia molto diffusa nel cane e molto più rara nel gatto. Tende a colpire razze spesso predisposte anche alla cheratocongiuntivite secca. Consiste nella movimentazione della ghiandola che normalmente si trova alla base della medesima palpebra e risalendo dorsalmente si manifesta come una massa rossastra localizzata in corrispondenza del canto mediale. Questa dislocazione porta ad una infiammazione e irritazione costante. La terapia è prettamente chirurgica e consiste nel riposizionamento della stessa tramite l'utilizzo di una delle tecniche più utilizzate. Bisogna far presente che la maggior parte di queste tecniche possono avere una percentuale di recidiva attorno al 10% in particolare in razze come lo Shar Pei, Bulldog Inglese e il Mastino Napoletano. Poiché tale ghiandola produce più di 1/3 della componente acquosa lacrimale, se ne sconsiglia vivamente l'asportazione in quanto potrebbe provocare l'insorgenza di una cheratocongiuntivite secca iatrogena.

Prolasso della ghiandola della terza palpebra (occhio a ciliegia)

Congiuntivite follicolare della terza palpebra

La congiuntivite follicolare colpisce soprattutto il cane, ma alcune forme si possono trovare anche nel gatto e nel cavallo. Consiste in una congiuntivite con associata la presenza di follicoli iperplastici sulla superficie bulbare della terza palpebra. Solitamente riguarda congiuntiviti con una stimolazione antigenica cronica tipo la chlamidya nel gatto e la presenza di Onchocerca nel cavallo. La terapia consiste nell'asportazione di parte dei follicoli e in associazione a questo la somminstrazione di corticosteroidi topici.

Congiuntivite plasmocellulare

è una congiuntivite su base immunomediata spesso bilaterale che colpisce soprattutto cani di razza come Pastore Tedesco e Pastore Scozzese. Si manifesta come un ispessimento e viraggio di colore verso il grigio-rosa della terza palpebra. La terapia consiste nella somministrazione topica di farmaci immunosoppressori.

Altre patologie della terza palpebra

a carico della terza palpebra si possono verificare lesioni traumatiche come le lacerazioni, la migrazione di corpi estranei sulla superficie bulbare della terza palpebra (spesso causa di ulcere corneali), tumori della terza palpebra (carcinomi squamocellulari, emangiomi-emangiosarcomi, papillomi virali, melanomi, linfomi-linfosarcomi) il trattamento tende ad essere l'asportazione di tutta o parte della terza palpebra a seconda della tipologia tumorale. Oltre a questo potrebbe essere necessaria e quindi consigliata la crioterapia o la chemioterapia.

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